Vienna Wool & Design Festival: un evento che non ha nulla a che invidiare a quelli già consolidati da anni.
L’ultimo week end di aprile Vienna si è riempita di partecipanti provenienti da tutta Europa, affamati di novità nel mondo della maglia. E non sono rimasti delusi!
Vienna Wool & Design Festival si è tenuto presso l’Arcotelhotel Wimberger ed è stata corredato da un impianto pubblicitario davvero imponente.
È stata stampata addirittura una rivista: Wool2Go, comprendente dodici modelli e ordinabile online. All’interno della rivista sono stati inseriti ben due miei disegni e di questo risultato sono particolarmente orgogliosa.

Il Festival aveva una durata di due giorni e mezzo, durante i quali si è concentrata un’offerta di corsi tecnici davvero impressionante. Ogni giornata (eccetto il venerdì) si divideva in tre fasce orarie e ogni fascia prevedeva quattro o cinque workshop. I temi erano i più diversi: dai ferri accorciati al Fair Isle, dal Mairisle alle varianti del punto brioche, dal maglione top down personalizzato alla lavorazione dei bottoni del Dorset. E, anche se mi sembra inutile puntualizzarlo, tutti i corsi erano tenuti da designer o professioniste preparatissime, tra le quali Nancy Marchant, Linda Marveng, Anna Maltz, Hanna Maciejewska e Isabell Kraemer. A tenere alto il nome dell’Italia c’ero anche io!
Gli espositori del festival
Si sono contesi la parte del leone i numerosissimi stand commerciali presenti nell’enorme sala principale dell’albergo. Tanti, troppi, per nominarli tutti, vi farò una carrellata generale.Innanzitutto i meravigliosi bottoni di Textile Garden dalla Gran Bretagna, un paradiso dal quale è difficile uscire. Molto belle anche le spille fermascialle (o ferma-quello-che-volete).

Poi The Little Grey Sheep, sempre dal Regno Unito, che proponeva le sue matasse in colori meravigliosi. La particolarità è che la proprietaria si occupa dell’intera filiera, dalla pecora alla distribuzione.
Non poteva mancare mYak, dall’Italia, con i sui filati etici dai colori naturali. La loro morbidezza, una volta lavati, è davvero incomparabile.
Sempre dall’Italia era presente anche Woollisa, che si distingueva per i suoi filati dai colori elegantissimi, del tutto diversi dai quelli ipervivaci molto in voga nei Paesi germanici.

Molto presenti erano anche i filati tinti con colori naturali. D’altro canto è noto che l’Austria e la Germania sono da tempo particolarmente attente a tutto quello che è legato alla natura e all’ambiente. Molto belli erano quelli di Sasa Handmade e di Alles Alpaca, che tratta solo ed esclusivamente filati provenienti da questo animale. Altri filati, di tipo completamente diverso, che mi hanno colpita, sono quelli di Siidegarte, proveniente dalla Svizzera. La piccola azienda ha come punta di diamante la seta, davvero molto bella e in colori brillantissimi.

Come si diceva prima, grande spazio hanno avuto i filati dalle tinte vivacissime, come quelli proposti da Wollmeile, Maggie P., Flotte Nadel, Maschenwerk e dal Wollsalon di Suncica Wilhelmer. Quest’ultima è una delle organizzatrici del Festival assieme a Ursula Koll e tratta alcune tra le più famose marche del mondo: Jamieson & Smith, The Uncommon Threat, Hedgehog Fibres, Artyarns, Lorna’s Laces, Madelinetosh, Malabrigo, Shilasdair, Orkney Angora e Shibui. Davvero il suo stand era il più fornito di tutti!

Ancora filati di colori naturali tratta Rübezahl, il quale si distingue anche per la tintura di pezze di cotone dipinte con l’indaco e con tecniche di derivazione giapponese.
Infine ho trovato molto interessanti anche i lavori di Alja Venturini, dalla Slovenia, che coniuga la morbidezza della seta con il feltro.
Visitare il Vienna Wool & Design Festival
L’appuntamento con il Vienna Wool & Design Festival si rinnoverà il prossimo anno e io mi auguro che continui così, perché sono su un’ottima strada.